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Introduzione all'Expatax e alla discriminazione dell'IBAN
"Ho bisogno di un conto corrente italiano per effettuare un deposito su un immobile?". "Il notaio vuole 500 euro (abbiamo sentito parlare di 1000 euro) per tenere in deposito i fondi per l'acquisto di un immobile". Sentiamo continuamente domande come queste e, ad essere sinceri, ci fanno arrabbiare molto.
La missione di Expatax è quella di rendere le questioni fiscali più facili da capire per gli espatriati e i pensionati. In linea con questa filosofia, vi forniamo importanti informazioni sul tema della discriminazione dell'IBAN, particolarmente diffuso tra coloro che cercano proprietà in Italia. Vi invitiamo ad approfondire l'argomento utilizzando il nostro TAX AI alla fine dell'articolo per qualsiasi ulteriore domanda.
È illegale costringervi a usare conti bancari italiani per le transazioni immobiliari
Entrando nel mercato immobiliare italiano, potreste trovarvi letteralmente costretti da un agente immobiliare o da un notaio a disporre di un conto bancario italiano per trasferire denaro per l'acquisto di un immobile o per un deposito su un immobile in affitto. Contrariamente a quanto spesso si pensa, avete un amico nella legislazione europea, che vieta esplicitamente che qualsiasi pagamento debba provenire da un conto specifico con sede in un determinato Stato membro europeo. In altre parole, nessuno può obbligarvi a usare un conto bancario italiano per pagare qualcosa.sia che si tratti di un immobile o di una bolletta dell'elettricità. Siete liberi di utilizzare qualsiasi conto corrente con sede nell'UE/SEE, compresi i conti gratuiti come Wise e Revolut.
Che cos'è la "discriminazione IBAN"?
L'IBAN (acronimo di International Bank Account Number) è un identificativo univoco per un conto bancario, che comprende sia il Paese, sia il nome della banca, sia il numero di conto effettivo presso quella banca. La "discriminazione dell'IBAN" si verifica quando a chiunque, pur avendo un conto bancario in un qualsiasi Stato membro dell'UE, viene richiesto di utilizzare un conto diverso per pagare.
La discriminazione dell'IBAN avviene, ad esempio, quando un notaio o un agente immobiliare vi chiede di emettere un assegno circolare, che potete fare solo da un conto italiano. In alternativa, il notaio vi chiede commissioni spropositate per trattenere i vostri fondi e inoltrarli al venditore (da 500 a 1000 euro per transazione). Tenete presente che un bonifico bancario costa in media da 0 a 2 euro - quindi il notaio sta mettendo un margine di 200 volte su quel pagamento!
La discriminazione dell'IBAN avviene anche quando un'azienda o un datore di lavoro italiano insiste nell'accettare solo un IBAN italiano per un addebito diretto o un bonifico.
Come posso segnalare la discriminazione dell'IBAN?
La Commissione europea incoraggia i consumatori a presentare un reclamo in caso di discriminazione dell'IBAN all'autorità competente del paese in questione. Offrono un modulo di feedback di facile utilizzoche richiede solo due minuti del vostro tempo, in cui potete riferire i dettagli di ciò che state vivendo.
Se vi capita, la semplice menzione al notaio o ad un altro professionista dell'articolo 9 del regolamento SEPA sarà di grande aiuto.
- Informarli che sono tenuti ad accettare i codici IBAN di altri paesi SEPA. (Articolo 9 del Regolamento SEPA).
- Se necessario, presentare un reclamo formale scritto.
- Se il vostro reclamo non riceve una risposta soddisfacente, potete segnalare la presunta violazione all'autorità competente (potete utilizzare il link sopra indicato).